La scorsa domenica 3 ottobre lo sport italiano ha vissuto la sua ennesima, grande gioia. La Parigi-Roubaix, storica corsa ciclistica che si corre in terra francese, è infatti stata vinta dal nostro portacolori Sonny Colbrelli.

Una gara epica, condita dall’arrivo (che rimarrà nella storia) di un Colbrelli pieno zeppo di fango. Una vittoria, però, che non è stata ben digerita da tutti. Dalla Francia, in particolare, sono stati gettati dei sospetti (che non trovano alcun fondamento) sulla correttezza della vittoria di Colbrelli.

Secondo i media francesi la vittoria di Colbrelli ‘Nuova pietra in un mare di sospetti’

A lanciare i dubbi su Sonny è stato il giornale francese Le Dauphiné Libéré, antico quotidiano regionale transalpino. In un articolo sulla Roubaix, infatti, hanno definito la vittoria del nostro corridore come “una nuova pietra in un mare di sospetti”. Inoltre, il quotidiano ha aggiunto che il trionfo di Colbrelli si porta dietro “l’odore nauseabondo del sospetto”.

Il giornale ha poi continuato, ricordando comunque che il corridore non è mai stato trovato positivo a un test antidoping. Tuttavia, a supporto dei loro sospetti, il quotidiano ha voluto ricordare che durante lo scorso Tour de France la squadra di Colbrelli (la Bahrain-Merida) era stata oggetto di una perquisizione da parte degli inquirenti. Infine, il giornale ha concluso ricordando come tale perquisizione non abbia “dato risultati”, ricordando comunque come fosse dal 1955 che la classica del ciclismo non veniva vinta da un ciclista debuttante.

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