“Non si può escludere l’esistenza di una correlazione tra i vaccini contro il Covid-19 e le miocarditi degli atleti”: a dirlo è una ricerca effettuata dalla School of Medicine dell’Università del Maryland, che si basa su dati che sono stati raccolti negli Stati Uniti e in Israele e che ha come obiettivo quello di evidenziare il rischio di infiammazione nei giovani.
Nonostante questo, però, il ricercatore capo dello studio Jean Jeudy (professore in radiologia) ha tenuto a sottolineare come il rischio di miocarditi sia decisamente maggiore nei giovani che contraggono il virus.
‘Il beneficio del vaccino supera di gran lunga il rischio di contrarre la miocardite’
Il dr. Jeudy, nella spiegazione della ricerca effettuata, ha tenuto a sottolineare come la miocardite “faccia parte della reazione del corpo per combattere l’infezione”; nonostante questo, però, l’infiammazione del tessuto muscolare del cuore “è anche una risposta del virus che cerca di attaccare il cuore”.
La ricerca, cioè, ha evidenziato come anche il Covid-19 possa portare (tra le varie complicazioni) all’insorgenza della miocardite; in particolare, tale evenienza è di gran lunga più probabile negli atleti che contraggono il virus rispetto a coloro che si sottopongono all’immunizzazione.
Secondo i Centri statunitenis per il controllo e la prevenzione delle malattie, infatti, “il rischo di miocardite tra le persone con il Covid-19 è 16 volte superiore rispetto a coloro che non hanno contratto il virus”.
Nello studio, in particolare, sono stati evidenziati “circa 50 casi ogni milione di giovani vaccinati”, numero ben al di sotto rispetto al rischio di miocarditi da Covid-19. Da qui, la conclusione dei ricercatori secondo cui “il beneficio del vaccino supera di gran lunga il rischio di contrarre la miocardite”.
In Belgio una ricerca mirata esclusivamente sugli atleti
Uno studio mirato sugli effetti del Covid-19 sugli atleti (e in particolar modo su coloro che praticano degli sport basati sulla resistenza) è invece in corso il Belgio. Tale ricerca, però, non si basa sui dati ospedalieri ma bensì si avvale sul reclutamento diretto di atleti volontari che hanno contratto il Covid-19 e che sono stati poi sottoposti a vaccinazione.
Lo studio, tutt’ora in corso, è effettuato da diversi ricercatori e cardiologi, tra cui il Dr. Guido Claessen del dipartimento di medicina cardiovascolare dell’Università di Loviano. Il progetto, chiamato Covidex, ha l’obiettivo di analizzare a breve e lungo termine i disturbi cardiaci legati all’infiammazione da Covid-19.
Ma come avviene tale studio? I ricercatori vogliono invididuare il maggior numero possibile di atleti che hanno contratto il Coronavirus (anche se asintomatici) e sottoporli ad analisi per verificare se si sia verificato un danno cardiaco o meno.