Una brutta storia che si ripete, troppo spesso, questa volta è successo nelle campagne intorno a Verona. A darne l’allarme alle autorità comunali e alle forze di polizia un gruppo di cicloamatori locali facenti parte della Società ciclistica Barbieri. Intravisti sotto il fogliame sui sentieri intorno al cimitero di Santa Lucia ai Monti, a Valeggio sul Mincio, hanno subito dato l’allarme.
Fissati verso l’alto in serie su tavolette di legno appositamente preparate e fissate a terra potevano essere davvero pericolosi, oltre che recare danni a biciclette ma soprattutto ai pedoni che li avessero calpestati. “Si tratta di una serie di chiodi abilmente saldati tra loro. È evidente che nella mente della gente c’è qualcosa che non funziona”, hanno scritto sui social i protagonisti dell’amara scoperta.
L’episodio in questione è avvenuto in borgata Serraglio ma non è certo un caso isolato. Le cronache locali sono piene di episodi simili ma ne vengono segnalati anche in Liguria e Piemonte dove l’afflusso di appassionati di sterrato in bicicletta si fa più ampio. L’ipotesi più accreditata è quella che a compiere il gesto siano agricoltori infastiditi dal passaggio dei biker, ma non si esclude un gioco al massacro con emuli dell’iniziativa.
Verona, la reazione dell’amministrazione
“L’amministrazione ha appreso la notizia delle placche con i chiodi e si è attivata immediatamente per andare a controllare quanto segnalato. I controlli sono stati effettuati ieri mattina con due operai del Comune che hanno perlustrato la zona. Durante i controlli effettuati nelle zone segnalate, un residente di Santa Lucia ai Monti ha raccontato di aver trovato queste placche nella sua proprietà e di averne denunciato la presenza ai carabinieri” scrivono dal Comune.
“Episodi come questi sono molto gravi Ritengo però opportuno che segnalazioni come questa vengano fatte in Comune e al comando di Polizia Locale, prima che su Facebook, per dare la possibilità a chi di competenza di controllare e sistemare un eventuale disagio” ha affermato l’assessore Alessandro Remelli.
Ma anche in strada non va meglio, visti i tanti incidenti occorsi ai ciclisti, anche Nibali ha alzato un urlo a difesa della sicurezza.